In questo articolo approfondiremo i vostri dubbi sulla possibile compatibilità tra Patamu e le altre società di collecting (Siae, Gema, etc).

Il 18 Marzo scorso un ispettore SIAE ha avuto la geniale idea di interrompere un concerto di bambini di scuola elementare nella cittadina di Mezzago (Monza e Brianza) per chiedere il pagamento dei diritti d'autore delle opere che stavano suonando in giardino (qui l'articolo originale di Barbara Calderola su "Il Giorno"). La questione risulta ancora più surreale se si considera che non si trattava neanche di un concerto organizzato, ma di una lezione di musica estemporanea all'aperto di bambini di 8 anni. Per fortuna sindaco, preside e genitori dei bambini si sono indignati, hanno tirato fuori le unghie, e l'ispettore ha dovuto desistere dalla compilazione del verbale.

Pubblicato in Uno sguardo all'Italia

[Edit del 10 Aprile 2015]
Assieme alla società inglese Soundreef in passato abbiamo messo a punto e realizzato il progetto pilota della rivoluzione delle 30 band: 30 gruppi selezionati personalmente da Patamu, 27 dei quali artisti Patamu, hanno avuto modo di testare un sistema per riscuotere le proprie royalties senza passare per il borderò Siae, con l'intermediazione Soundreef. Il primo musicista in Italia a suonare dal vivo riscuotendo le royalties in questo nuovo sistema è stato Fadà, un Artista Sponsor Patamu. Dopo un anno di valutazioni sui risultati della collaborazione e sulla nostra effettiva possibilità di seguire e monitorare da vicino i nostri gruppi che avessero aderito al servizio di Soundreef, abbiamo deciso tuttavia di seguire autonomamente la nostra strada, rilanciando e rinnovando queste esperienze direttamente come Patamu, seguendo ancora più da vicino la nostra filosofia. Abbiamo deciso di farlo direttamente (e coraggiosamente, crediamo) dall'Italia, lanciando il progetto Patamu LIVE

Pubblicato in Uno sguardo all'Italia

Di fronte al silenzio della SIAE di oggi, abbiamo finalmente trovato almeno una risposta univoca ed inconfutabile da parte della SIAE di ieri: per serate in cui si eseguano esclusivamente musiche di pubblico dominio o musiche di musicisti non iscritti alla SIAE, invece del programma musicale è possibile produrre un'autocertificazione da presentare anticipatamente rispetto all'evento, e per il quale non è necessario versare alcun anticipo. Possiamo dunque affermare con certezza che è scorretto quanto affermato ancora oggi dalla SIAE sul proprio sito quando dice che si è obbligati a compilare il borderò anche per musiche non SIAE o di pubblico dominio. Di rimando, se mandatari tratti in inganno dal sito della loro stessa società dovessero ripetervi la stessa cosa, leggendo l'articolo saprete cosa rispondere, e farete un favore anche a loro aiutandoli ad informarsi.

Giovedì, 12 Settembre 2013 00:00

La controversa questione del borderò SIAE

Ripostiamo con molto piacere su Patamu l'articolo "La controversa questione del borderò SIAE" dell'avvocato Simone Aliprandi uscito il 4 settembre 2013 su LaLeggePerTutti - Business in seguito agli articoli sullo stesso argomento usciti su Patamu. Questo articolo approfondisce ulteriormente la tematica del borderò SIAE e dell'abrogazione implicita dell'art.51 del regolamento di attuazione della legge   sul diritto d'autore. Segnaliamo inoltre la lettera scritta dallo stesso Aliprandi alla SIAE, per chiedere chiarezza sulla questione, ed un sondaggio sul borderò di cui sarà interessante conoscere i risultati.
Buona lettura, e continuate a seguirci per conoscere i risvolti della vicenda :)
L'articolo è rilasciato sotto licenza CC BY-SA.

È sempre obbligatorio compilare e consegnare il programma musicale (comunemente detto borderò) in occasione di eventi e spettacoli? Anche quando si suona musica di pubblico dominio o comunque fuori dalla gestione di SIAE? Secondo la teoria più diffusa sembrerebbe di sì... eppure emergono alcuni legittimi dubbi. Cerchiamo di ricostruire attentamente il tutto.
Pagina 1 di 2