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Venerdì, 21 Luglio 2017 11:13

La UE blocca l'Italia: il monopolio SIAE va abolito In evidenza

Scritto da 
Commissione Europea Commissione Europea Eunews.it

Ora più che mai: #cisiamorottiilborderò del monopolio SIAE! Firma anche tu da questo link la nuova petizione su change.org per abolire il monopolio SIAE senza aspettare un minuto di più.

La scorsa settimana vari giornali hanno rilanciato la notizia del quotidiano La Stampa secondo cui la commissione UE starebbe valutando l'apertura di una procedura di infrazione verso l'Italia per non aver. Le cose iniziano dunque a smuoversi nonostante la miopia delle istituzioni locali, anche grazie alle battaglie che Patamu ha portato avanti assieme ai suoi artisti, dalla raccolta delle 30.000 firme nella petizione su change.org, alle audizioni in Parlamento, fino all'istruttoria che l'Antitrust ha avviato nei confronti di SIAE su richiesta di Patamu per condotte sleali e abuso di posizione dominante, fino alla nuova campagna #cisiamorottiilborderò per abolire il monopolio SIAE entro il 2017 (puoi firmare da qui).

La SIAE raccoglie e redistribuisce ogni anno, in regime di monopolio, centinaia di milioni di euro per conto dei propri associati, ed è allo stesso tempo autoorganizzata ed autoregolamentata dai soci stessi. Questa doppia funzione dei soci ha fatto emergere nel tempo, dati gli enormi interessi economici in gioco, evidenti distorsioni sia nei meccanismi di rappresentanza che di redistribuzione dei proventi.

Ad esempio, poiché dal 2012 il diritto di voto di ogni socio è pesato in maniera proporzionale ai diritti d’autore maturati, il controllo della SIAE è di fatto nelle mani di pochissimi associati (autori ed editori), che controllano direttamente i meccanismi di ripartizione dei proventi. Detto in altre parole, sono i soci che guadagnano di più a decidere come ripartire tra loro i proventi della SIAE. A rimetterci sono i piccoli autori, nonostante sia proprio la loro attività capillare sul territorio ad alimentare quotidianamente il motore della cultura italiana.

In questo quadro già di per sé anomalo, il monopolio legale viene mantenuto artificialmente in piedi contro ogni logica di trasparenza, libera concorrenza ed apertura del mercato, proteggendo la SIAE e la sua inefficienza, visto che in assenza di concorrenza non esistono stimoli esterni che impongano un miglioramento. La direttiva 2014/26/UE cosiddetta Barnier, nata proprio per liberalizzare il settore, è stata recepita dall’Italia tardi e male, lasciando ancora una volta il settore fermo ad una legge di più di 70 anni fa. Il risultato è che allo stato attuale la SIAE, nonostante l’operazione di svecchiamento dell’immagine, non tutela i piccoli autori, ma anzi li vincola e li mortifica, con un conseguente appiattimento della produzione culturale sul nostro territorio.

L'apertura dell'istruttoria verso l'Italia da parte della UE, se confermata, sarebbe la giusta reazione all'immobilismo della maggior parte delle istituzioni italiane davanti ad un tema di importanza cruciale per il futuro della cultura in Italia. Patamu.com ha partecipato sin dall'inizio al percorso che ha portato a questa istruttoria, in difesa dei suoi 14.000 artisti, avviando una petizione su change.org che è stata firmata da quasi 30.000 artisti, e poi inviando un esposto all'Antitrust da cui è partita l'istruttoria. Ora bisogna passare ai fatti abolendo il monopolio non solo per le realtà che operano dall'estero ma anche per le realtà che come Patamu operano dall'Italia, in modo da eliminare la distorsione della libera concorrenza cui abbiamo assistito fino ad ora che danneggia gravemente gli artisti, le imprese creative italiane e la cultura in generale.

Intanto, è partita la nuova campagna da questo link,  abbiamo iniziato a raccogliere royalties LIVE per i nostri iscritti, e andiamo avanti con nuove iniziative!

#nomonopolioSIAE #cisiamorottiilbordero

Letto 9765 volte Ultima modifica il Martedì, 25 Luglio 2017 13:59
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