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Domenica, 17 Luglio 2016 23:00

Intervista ad Isolati Fenomeni - Artisti Patamu In evidenza

Scritto da 
Isolati Fenomeni Isolati Fenomeni Giacomo Ambrosino Ph. - facebook.com/giacomoambrosinophotography

Isolati Fenomeni | Artista della Settimana # 4 | 19 - 31 Luglio 2016

 

EROI INVISIBILI - Il nuovo brano di Isolati Fenomeni dedicato a Borsellino, Falcone, ed alle vittime di tutte le mafie.

 

Isolati Fenomeni è una band nata nel 2005 dalla fusione di idee e suoni frutto delle differenti (…o meglio: “divergenti”) esperienze artistiche dei suoi componenti, che variano dal folk all'hard rock, passando per il jazz. La band ha trascorso i mesi più recenti in studio, lavorando al nuovo album, la cui uscita è prevista per ottobre 2016. Oggi, in occasione dell'anniversario dell'omicidio di Paolo Borsellino per mano della mafia, pubblichiamo su Patamu il loro video "Eroi Invisibili", dedicato a Borsellino, Falcone ed a tutti gli uomini e donne che hanno lottato contro le mafie di ogni tipo e provenienza, spesso a costo della loro stessa vita. Buona lettura, buon ascolto, e buone riflessioni.

 

1) Cari Isolati Fenomeni, benvenuti su Patamu. Iniziamo a conoscerci, e partiamo proprio dal vostro nome: Isolati Fenomeni. Come lo avete scelto? Ha un significato in particolare?

 

Innanzitutto buongiorno a Patamu e grazie per averci ospitato nella rubrica “artista della settimana”. Sul nostro nome, saremo sinceri: dopo settimane di brainstorming non eravamo riusciti a trovare un nome che ci soddisfacesse, nel senso di esprimere la sintesi della nostra essenza collettiva senza sacrificare le personalità individuali. Quando una mattina, bassista e cantante, ascoltando distrattamente le previsioni del tempo, hanno sentito: “… isolati fenomeni sul Triveneto …”. E si è accesa una lampadina! Oltre a trovare il nome orecchiabile, era la perfetta sintesi di quello che sentiamo di essere…

 

2) Parliamo della vostra carriera. Nati nel 2005 da idee e orientamenti musicali ben distinti, siete giunti fino ad oggi passando per generi molto particolari, con accenni di funky, blues, vintage pop e molto altro. Come avete trovato queste sonorità?

 

Proseguendo ciò che abbiamo iniziato a spiegare nella risposta alla precedente domanda, ciascuno di noi proviene da esperienze artistiche del tutto distanti e peculiari: a partire dal folk, passando per il jazz, attraverso il classic rock e il funk, per finire addirittura all’heavy metal. Da tutto questo non poteva che nascere un genere completamente lontano da ciascuno di questi, che ci piace definire “unclassifiable vintage pop”. Contiene elementi dei generi di provenienza di ciascuno di noi, espressi non tanto nella caratterizzazione del singolo brano, ma nel sound complessivo che l’approccio agli strumenti e l’ arrangiamento quasi magicamente producono.

 

3) Ascoltandovi si sente molto il richiamo delle sonorità anni ’70. Semplice influenza o scelta stilistica precisa?

 

Si tratta di una scelta precisa, che oggi si è però tradotta in una evoluzione del tutto particolare. E’ indiscutibile che tutti i progetti abbiano bisogno di una visione, diciamo di un “faro”. Per noi, il faro è stato concordemente individuato, quasi a tavolino, nelle sonorità del decennio che molti ritengono essere stato la golden age della musica popolare. Ma, pur partendo da questo punto fermo, il progetto negli anni è quasi naturalmente evoluto verso una attualizzazione, che è avvenuta attingendo all’eredità dell’elettronica anni 80, che i nostri ultimi lavori utilizzano con parsimonia, come si fa con le spezie in cucina.

 

4) Nel vostro nuovo lavoro c’è un brano molto particolare: “Eroi Invisibili”. Ce ne volete parlare?

 

E’ un brano al quale teniamo molto. Si potrebbe pensare che il tema della lotta alle mafie non sia particolarmente innovativo e che, quindi, sia ormai difficile far passare sulla questione un messaggio chiaro, definito ed efficace. Noi, figli del ventennio degli stragismi di terrorismo e mafia, abbiamo assorbito fin dalla più tenera età gli effetti che sulla società e sugli individui producono le oppressioni, la tensione, la privazione della libertà. Da questo, il tratto distintivo del brano ed il messaggio che vi è sotteso: a ciascuno di noi è dato, sulla scorta del sacrificio dei martiri che tutti conosciamo, seguire le loro orme nei più piccoli gesti del quotidiano. Per questo trattiamo di eroi "invisibili" e "disarmati", quindi “piccoli”, “infimi", che, però, compattandosi, acquisiscono un grande potere di reazione. Ci viene in mente in proposito il titolo di una lezione del fisico Richard Feynman: "There's plenty of room at the bottom" ("C'è un sacco di spazio giù in fondo”). I singoli atomi, opportunamente istruiti, possono esprimere una forma più rilevante di sintesi chimica. Come la sabbia che, versata per ultima nella bottiglia, ne riempie ogni spazio residuo, avvolgendo e prevalendo su quant’altro di solido già la occupi.

EROI INVISIBILI - Il nuovo brano di Isolati Fenomeni dedicato a Borsellino, Falcone, ed alle vittime di tutte le mafie.

5) Quando uscirà questo nuovo lavoro? Dove vi possiamo seguire?

 

Siamo stati davvero entusiasti di accogliere l’invito di Patamu ad ospitare in anteprima sul suo sito ed i suoi social il videoclip di Eroi invisibili, appositamente realizzato, in esclusiva per due settimane a partire da oggi. E abbiamo fatto di più: il brano, da questa mattina, sarà in download gratuito per tutti. Per averlo, è sufficiente andare sulla nostra pagina Facebook e scaricarlo. L’album, del quale anticipiamo qui per la prima volta il titolo, “Asteroidi”, uscirà ad ottobre, sia in download e streaming su tutte le più note piattaforme, sia in formato fisico, per il quale abbiamo pensato ad una realizzazione del tutto innovativa… ma per ora ci fermiamo qui con le anticipazioni. Per saperne di più, non perdete di vista la nostra pagina Facebook (www.facebook.com/isolatifenomeni oppure @isolatifenomeni) ed il nostro sito www.isolatifenomeni.it.

 

6) Avete suonato un bel po’ tra Roma e dintorni, partecipando inoltre ad un bel numero di festival. Quali sono i prossimi obiettivi? Avete qualche destinazione o sogno nel cassetto?

 

Al momento siamo particolarmente concentrati sull’uscita dell’album, per la quale saremo di sicuro in giro con alcuni release party. Però un giorno ci piacerebbe aprire un concerto dei Metallica… ahahahah a parte gli scherzi, stiamo mettendo su un live show di qualità che vorremmo portare in location che prestano particolare attenzione proprio alla qualità della proposta artistica, alla quale siano però in grado di offrire contesto e condizioni adeguati, in una fase in cui il settore sembra invece declinare pericolosamente verso la direzione dell’”offerta economicamente più vantaggiosa”, cioè zero…

 

7) Qual è stato il ruolo di Patamu nella vostra carriera musicale? Lo consigliereste alle nuove generazioni di artisti? Secondo voi l’integrazione delle licenze Creative Commons è necessaria nel futuro del mondo della musica e dell'arte?

 

Iniziamo da una precisazione: non abbiamo supportato da sempre la causa dell’autonoma gestione dei diritti d’autore. Il nostro primo lavoro è stato depositato in SIAE, dalla quale ci saremmo aspettati un trattamento equo. Ma poco dopo siamo stati costretti a disiscriverci: a fronte di quote di iscrizione elevate, non ricevevamo diritti proporzionati alle esecuzioni. All’epoca, purtroppo, non esistevano  piattaforme che, come Patamu, offrissero servizi di amministrazione dei diritti alternativi a quelli SIAE. Con la nascita di Patamu, abbiamo finalmente trovato risposta alle nostre esigenze rispetto ad autonomia di gestione e proporzionalità delle royalties. Il tutto condito da grande professionalità, e, quel che è più raro, passione ed attenzione al merito dei progetti artistici. Avrete capito che la risposta è si, consiglieremmo Patamu a qualsiasi artista abbia interesse a veder valorizzato il proprio lavoro. Quanto ai regimi delle licenze, riteniamo che, indipendentemente dalla loro integrazione, gli artisti debbano avere a disposizione la più ampia gamma di tipologie di gestione dei propri diritti, anche al di fuori di logiche di mercato, come avviene ad esempio per il copyleft. La coesistenza di queste tipologie, oltre che la competizione tra soggetti che operano proponendo l'utilizzo di una o più di queste tipologie, consente di coprire le necessità specifiche di ciascun artista, che possono essere le più disparate. Ad ogni modo, crediamo che, con buona approssimazione, sia questo il futuro (roseo) del nostro settore.

Letto 6512 volte Ultima modifica il Giovedì, 22 Marzo 2018 09:52
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