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Mercoledì, 22 Gennaio 2014 05:38

Gli iscritti zombie dell'Archivio Opere SIAE In evidenza

Scritto da  Adriano Bonforti

Se l'archivio delle opere SIAE è inaffidabile (dunque inutile e dannoso)

C'è fermento in città. E questo ci fa piacere. Si inizia a capire da più parti, finalmente, che non esiste solo la musica depositata in SIAE. Che si possono trovare alternative, ad esempio eseguendo e diffondendo musica in Creative Commons (CC), accordandosi per il suo utilizzo (qualora non fosse previsto dalla licenza) solo con l'autore od eventualmente con collecting societies estere, certamente più lungimiranti della SIAE, poiché permettono l'utilizzo delle licenze CC.

Bene, benissimo, ma allora diventa vitale riuscire a capire quali opere sono effettivamente depositate in SIAE e quali no. In una collecting society che si rispetti, affidabile e seria, la risposta dovrebbe essere: "tranquilli tutti, abbiamo un database, aperto, costantemente aggiornato quindi affidabile, ed accessibile a tutti, dal quale si evince quali opere sono sotto la nostra protezione, e solo su queste opere noi verremo a rompere le scatole". 
Ed infatti la SIAE ha messo a disposizione di tutti, dal lontano 2008, Archivio delle Opere Musicali SIAE:"aggiornato continuamente, contiene informazioni relative alle opere musicali amministrate dalla SIAE, comprese le opere straniere amministrate in Italia dalla SIAE" (parole loro).

Come? La SIAE fa una volta tanto quello che uno si aspetterebbe da lei? Il mondo sta finalmente cambiando? Una nuova era ci attende? Invece no: come al solito (da pronunciarsi pur-tròp-po) non è così. Leggere per credere.

Un database che instilla il dubbio

Nel simpatico disclaimer che appare al primo utilizzo dell'Archivio delle Opere Musicali SIAE, e che potete leggere integralmente nell'immagine che correda l'articolo, si legge che:"Il presente archivio delle Opere Musicali SIAE, aggiornato continuamente, contiene informazioni relative alle opere musicali amministrate dalla SIAE, comprese le opere straniere amministrate in Italia dalla SIAE" ma, udite udite,  "la mancata presenza di un’opera in questo database non esclude tuttavia che la stessa possa comunque essere un’opera protetta". Ovvero:
- la SIAE mette a disposizione un database per capire quali opere sono sotto la sua protezione (bene!)
- la SIAE garantisce che il database è continuamente aggiornato (bene! - se fosse vero)
- la SIAE impedisce a chiunque di copiare, integrare e migliorare questo database (male! vedi la voce "un database chiuso")
- eppure, alla fine la SIAE stessa ci dice che anche se un'opera non è presente nel database, non si esclude la possibilità che questa sia comunque un'opera protetta. In pratica, il succo concettuale è: non mettetevi l'anima in pace dopo aver consultato questo database, perché non vi garantiamo che sia completo, quindi anche se non trovate un'opera qui, potrebbe benissimo darsi che questa opera sia comunque un'opera SIAE, e dunque la sua utilizzazione vi porterebbe a ricevere multe colossali. Un database utile e rassicurante, non c'è che dire. (male, malissimo!)


Un database che potrebbe costarci caro

A nostra ulteriore rassicurazione, poco dopo leggiamo: "In particolare, la SIAE non si assume alcuna responsabilità in relazione a perdite economiche, danni o rischi che possano derivare, direttamente o indirettamente, dall’utilizzo delle informazioni e dei dati contenuti nel presente database, così come per qualsiasi omissione od errore in esso presente."

Questo vuol dire, detto in altre parole, che usare questo database per sapere quali musiche sono tutelate dalla SIAE e quali non lo sono è semplicemente impossibile. Perché anche se l'opera dovesse non apparire, questa potrebbe essere comunque depositata in SIAE, e nel caso in cui la dovessimo utilizzare, si potrebbe arrivare al paradosso che la SIAE stessa ci faccia una multa salatissima, senza che noi possiamo addurre come giustificazione il fatto che l'opera non appariva nel loro database. Come a dire: pagateci comunque che è meglio.

 

Un database che non si prende alcuna responsabilità

Già, ma come è possibile che ci siano queste omissioni? Leggendo sempre lo stesso disclaimer, sembra che alla fin fine la responsabilità di queste omissioni non sia della SIAE, ma dei loro iscritti:
"Si precisa che le informazioni riportate nel database sono quelle fornite alla SIAE dai propri associati e mandanti nella loro qualità di autori e/o compositori [...]. La SIAE declina pertanto ogni responsabilità rispetto alla assoluta veridicità, completezza e accuratezza dei dati contenuti nel database, in quanto essi rappresentano la pubblicazione di quanto dichiarato alla Società dalle diverse fonti sopra citate. Declina anche ogni responsabilità rispetto ad eventuali omissioni relative ad una o più opere[...]"
Ah! Dunque non è colpa loro se i dati mancano o sono incompleti, perché sono gli autori che possono aver omesso qualche informazione!

E qui, mi spiace tantissimo, ma mi devo opporre alla giustificazione proposta dalla SIAE a sua discolpa "eventuale". Perché si dà il caso che il sottoscritto abbia l'evidenza di vari autori, disiscritti dalla SIAE da anni (e ci sono le prove) che ad oggi appaiono ancora nel database SIAE. E non per loro mancanza.


Gli iscritti Zombie dell'Archivio Opere SIAE

Esistono dunque #iscrittiZombieSIAE, ovvero persone che, pur disiscrittesi dalla SIAE da anni, continuano ad apparire nel database degli iscritti, con tutti gli accidenti annessi e connessi. Uno di questi autori è stato addirittura contattato telefonicamente a casa dalla SIAE (nulla di scritto o permanente, per carità) per sentirsi dire che ci sarebbero a suo nome diritti d'autore maturati dopo la sua disiscrizione (cosa che in linea teorica non potrebbe accadere, in quanto la SIAE non potrebbe più riscuotere per lui, ma approfondiremo ampiamente il tema in un prossimo post). A questo punto, incuriosito, sono andato a controllare sul database dell'Archivio delle Opere Musicali SIAE. E qui, ho scoperto con sorpresa che l'autore in questione, #disiscrittoSIAE da anni, vi risulta ancora oggi come autore SIAE. Incuriosito e leggermente alterato, ho effettuato la ricerca su altri autori di mia stretta conoscenza, trovando che anche questi risultano ancora iscritti. Non farò qui i loro nomi, sia per questioni di privacy e di loro tutela, ma anche perché sarebbe troppo facile per la SIAE trovare gli autori da me indicati e cancellarli dall'archivio, mentre se una verifica da parte della SIAE va fatta, questa va fatta su larga scala, eliminando dal database TUTTI gli autori che non abbiano più nulla a che fare con la SIAE, e non solo quelli segnalati da me od altri (ovviamente, avrebbero i mezzi per farlo: si tratta solo di volerlo fare). Ovviamente sono in grado di provare quanto affermato, nelle sedi opportune.
Forse alcuni di voi si chiederanno: "Dove è il problema, lì sono segnalate anche opere anche di disiscritti perché a suo tempo queste opere sono state effettivamente depositate in SIAE". Ma l'archivio in questione ha la pretesa di contenere "informazioni relative alle opere musicali amministrate dalla SIAE, comprese le opere straniere amministrate in Italia dalla SIAE", e per questo viene consultato da più parti. Addirittura, anche esperti di diritto d'autore, di copyright e licenze aperte lo indicano come punto di riferimento per capire quali opere sono amministrate dalla SIAE e quali no. Per cui, mantenere in esso informazioni su musiche di artisti non più iscritti, associando ad essi anche un IPI (codice internazionale di un avente diritto alla riscossione compensi), come se fossero ancora iscritti, costituisce palesemente una svista clamorosa, se non un abuso tout court.
Ad ogni modo, ho ovviamente informato gli autori in questione dell'accaduto, perché possano valutare il da farsi ed eventualmente tutelarsi attraverso i loro avvocati. Perché, a mio modesto parere, questi autori subiscono potenzialmente un notevole danno, lavorativo e di immagine.
Danno lavorativo, perché pur avendo scelto la strada delle licenze libere e del Creative Commons, o comunque una strada lontana dalla SIAE, è possibile che le loro opere non siano state eseguite od utilizzate poiché il loro nome risulta ancora (indebitamente) nel database SIAE. È possibile addirittura che vengano versati alla SIAE compensi loro spettanti? Chi farebbe la multa a chi, per riscossione indebita di diritti d'autore, in questo caso? Abbiamo evidenze di un caso che sembrerebbe andare in questa direzione, per ora non possiamo fare affermazioni in questo senso ma stiamo investigando.
Danno di immagine, perché è quantomeno singolare dichiararsi come autore Creative Commons, o comunque slegato dalla SIAE, e poi risultare ancora iscritto al database SIAE in questione. 

 

Un database inaffidabile

In pratica dunque:
- le inesattezze del database non sono dovute solo ad omissioni degli autori, ma anche ad omissioni della SIAE, che omette di aggiornare il database eliminando da esso gli autori che si siano disiscritti
- la SIAE provoca un danno potenzialmente enorme a tutti questi autori, che grazie a questo database risultano ancora far parte del mondo SIAE pur non essendolo più da anni
- può succedere che la SIAE, a causa di questi errori sul database riscuota o pretenda diritti d'autore (senza averne il diritto) per musiche non più depositate in SIAE? lanciamo qui la domanda a mò di provocazione, la approfondiremo nei dettagli nel prossimo post
- si potrebbe arrivare al seguente paradosso (se non è già successo): la SIAE potrebbe comminare multe salate a locali o gestori che eseguano musiche di autori non più iscritti alla SIAE, adducendo come giustificazione la loro presenza nel suddetto database, e non trovando nessuno (se non l'autore stesso, non sempre facilmente reperibile) capace di dimostrare il contrario

 

Un database inutile

Questo database è:
- chiuso quindi non migliorabile
- non affidabile (per stessa ammissione della SIAE)
- incompleto e non aggiornato continuamente.
In sostanza un database dannoso, inaffidabile, dunque inutile.
Invitiamo pertanto tutti gli autori disiscritti dalla SIAE a verificare come prima cosa che non appaiano più nell' Archivio delle Opere Musicali SIAE.

Qualora apparissero ancora, li invitiamo a contattarci al più presto alla nostra mail patamu CHIOCCIOLA patamu.com indicandoci la loro (presunta) posizione SIAE e se possibile inviandoci prove della loro disiscrizione. Abbiamo anche lanciato gli hashtag #disiscrittoSIAE e #iscrittiZombieSIAE, sia su facebook che su twitter per chiunque voglia lasciare una testimonianza in questo senso.

Invitiamo in generale tutti gli addetti al settore (musicisti, gestori, locali) a non basarsi più su questo database, fino a che la SIAE non prenderà misure adeguate per renderlo affidabile nelle sue informazioni.

 

Un database chiuso e pertanto non migliorabile

Dulcis in fundo, lanciamo una riflessione sugli effetti della chiusura di un database di questo tipo.
In fondo al paragrafo c'é una parte legale che potete saltare a piè pari se non siete avvezzi. 
Ci basta dire che un database con quasi sei milioni di opere non è sicuramente cosa da poco. Ma che a causa del suo ruolo di "controllo e punizione", la SIAE non è a nostro parere giustificata nel suo tirarsi fuori da eventuali responsabilità dovute ad omissioni od errori significativi all'interno del database (purtroppo largamente presenti). Perché se non si può avere la certezza che tutto il database sia coerente, e se questo database non è neanche migliorabile da parte di terzi, allora ci viene da chiederci dove mai si potrà avere la garanzia che un'opera sia, o non sia, depositata in SIAE.
Forse sta al legislatore richiamare la SIAE alle sue responsabilità, ed obbligarla a permettere a terzi integrazioni e miglioramenti del database in questione.

Passiamo infine alla parte legale, sul tema database e diritti d'autore. Sempre nel simpatico disclaimer possiamo leggere che: 
"Il database delle Opere Musicali SIAE è disponibile per l’accesso e la consultazione, ma - anche ai sensi dell’articolo 102 bis e seguenti della Legge sul diritto d’autore n. 633/1941 e successive modificazioni - non può in nessun caso essere nè integralmente nè parzialmente copiato, distribuito, reimpiegato o ripubblicato, modificato, estratto, sottoposto a collegamenti ipertestuali o incorporato in altri database, senza preventiva autorizzazione scritta da parte della SIAE."
Eppure, secondo la direttiva europea 96/9/CE, i database sono protetti da diritto d'autore solo se soddisfano il requisito del carattere creativo attinente alla selezione e collocazione del materiale raccolto, ma questa protezione non si estende al loro contenuto. È vero anche nel caso in cui il carattere creativo non sussista la Direttiva 96/9/CE (trasposta negli articoli 102 bis e ss.gg.) ha attribuito una tutela al “costitutore” del database ogni qual volta questo sia realizzato attraverso investimenti rilevanti. Tali investimenti, tuttavia, devono riguardare la formazione del database e non il suo contenuto e, trattandosi di diritto connesso, la tutela accordata avrà una durata inferiore rispetto a quella prevista per il diritto d’autore. 
Ma allora, quale è il motivo per il quale il database SIAE, almeno a giudicare dalle loro parole, è così blindato e spietatamente incopiabile? La SIAE se la cava con un "anche ai sensi dell’articolo 102 bis e seguenti..." come a dire, "non è solo ai sensi di questo articolo, ma anche ai sensi di altre cose, quindi pure se non dovessimo rientrare in quei termini non copiatelo, che c'è anche altro a proteggerci (cosa, non ci è dato sapere).
(per approfondimenti su questo aspetto potete scaricare e leggere questo interessante libello delle Camere di Commercio ed Unioncamere Lombarda, da cui le informazioni sono tratte, e consultare le fonti lì indicate).

In chiusura rinnoviamo il nostro appello affinché tutti gli autori disiscritti dalla SIAE verifichino di non apparire più nell' Archivio delle Opere Musicali SIAE e ci segnalino via mail eventuali incongruenze (patamu CHIOCCIOLA patamu.com). Rinnoviamo anche l'appello affinché tutti gli addetti al settore (musicisti, gestori, locali) non si basino più su questo database. Infatti l'archivio è chiuso quindi non migliorabile, non affidabile (per stessa ammissione della SIAE), incompleto e non aggiornato continuamente. Chiediamo dunque di non usarlo, almeno fino a che la SIAE non abbia preso le necessarie misure per renderlo più adeguato, e non decida di prendersi le responsabilità che le spettano nel garantire la veridicità dei suoi contenuti.

L'hashtag #disiscrittoSIAE è a disposizione di chiunque voglia lasciare la sua testimonianza sull'argomento.  

Grazie per la vostra pazienza nel leggere il lungo articolo, vi ricordiamo che potete sostenere il nostro progetto e le nostre battaglie da qui, con un contributo libero:
www.patamu.com/sostieni



Adriano Bonforti - Team Patamu

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Letto 13708 volte Ultima modifica il Venerdì, 24 Gennaio 2014 18:00

1 commento

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