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Sabato, 20 Dicembre 2014 07:00

Iscrizione gratuita alla SIAE per gli under 30 - alcune riflessioni

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Sede Siae Sede Siae ilquotidianoitaliano.it

Finalmente qualcosa sembra smuoversi in SIAE: stando a quanto apparso ieri sera sul sito dell'ACEP, a partire dal 1 Gennaio 2015 l'iscrizione sarà gratuita per i giovani under 30.

Se la notizia venisse confermata anche da parte della SIAE si tratterebbe senza dubbio di una prima, buona novità. Ma, soprattutto, sarebbe la prova lampante di quello che non si vuole ammettere e che personalmente vado ripetendo da molto tempo, ovvero che la competizione tra realtà differenti porta, automaticamente, il monopolista di turno a migliorare i propri servizi e ad abbassarne i costi, con un ovvio vantaggio per l'utilizzatore, in questo caso per gli artisti, che si ritrova a poter scegliere tra servizi diversi in competizione tra loro per abbassare costi e rinnovare le proposte di quanto viene offerto.

Speriamo, nel nostro piccolo, tramite i nostri articoli e tramite la nostra "pressione competitiva", pur esercitata in un panorama di assoluta asimmetria, di aver fatto la nostra parte come Patamu per spingere la SIAE a questo cambiamento.

Approfittando di questo primo cambiamento, che interpretiamo come apertura della SIAE alle istanze ed alle critiche, ma anche ai consigli arrivati da più parti, andiamo avanti con altre critiche ed altre proposte.

 

  1. Gli autori iscritti alla SIAE devono essere liberi di rilasciare la propria musica in Creative Commons quando non c'è scopo di lucro (cosa che ora in Patamu si può fare ed anzi viene incoraggiata, in SIAE no). Tra l'altro questo è quanto impone una recente direttiva europea, che va recepita entro il 2016. Perché aspettare l'ultimo minuto?

  2. I costi per gli over 30 restano troppo alti, soprattutto se comparati al resto d'Europa. Tra l'altro questa disparità di costi può essere configurata come indizio di abuso di posizione dominante, per cui consigliamo alla SIAE di abbassare anche questi.

  3. Offrire agli under 30 l'iscrizione gratuita alla SIAE potrà essere considerata una mossa "etica" solo quando a questi under 30 verrà anche garantito un maggior controllo delle proprie opere una volta depositate, verranno garantiti meno vincoli nel diffondere le proprie opere, verrà garantita una maggior trasparenza nei criteri di ripartizione. Altrimenti diventa solo il modo per non far "scappare via" opere e giovani autori, che una volta rimasti all'interno vengono trascurati, ed i cui diritti vengono raccolti a tappeto su tutte le forme di media, per poi essere redistribuiti solo tra quegli artisti che passano nelle radio, nelle emittenti più conosciute. Questo modello poteva, forse, funzionare 50 anni fa, ma ora è molto iniquo.

  4. Tanto diventa facile entrare, quanto resta difficile uscire. Ancora oggi, per disiscriversi dalla SIAE nell'anno successivo si ha tempo fino al 30 settembre di un dato anno. Se un autore avesse deciso di disiscriversi dalla SIAE il 1 ottobre del 2014, si sarebbe sentito rispondere, surrealmente, che il suo rapporto con la SIAE, con tutti i vincoli che questo comporta, non sarebbe potuto cessare prima del 1 gennaio 2016. Questa distorsione dei vincoli associativi è un unicum in europa e forse nel mondo, e va corretta al più presto.

  5. La SIAE dovrebbe attivarsi, al nostro fianco, per rendere l'abolizione del monopolio una realtà. So che questa frase può sembrare una provocazione, ma non lo è. Quello del monopolio è un concetto arcaico, antidiluviano, che ha pochi riscontri nel mondo, che va superato al più presto. Sancito dal famigerato art. 180 della legge 22 Aprile 1941, colpisce solo le realtà italiane mentre permette alle realtà estere di competere liberamente con la SIAE, con buona pace del concetto di libero mercato in Europa.
    Questa anomalia genera l'ovvio paradosso per cui lo Stato Italiano, pur tutelando le realtà estere che vogliano competere con la SIAE, rende difficile l'azione per realtà come la nostra, startup innovativa fondata in Italia, riconosciuta come avente vocazione sociale, che ha maturato una conoscenza profonda delle problematiche del mondo culturale ed artistico italiano, e che non può ancora intervenire sul territorio portando tutte le innovazioni che vorrebbe. È quasi come se lo Stato Italiano ci ricordasse ogni giorno che l'unica strada sia quella di andare all'estero, salvo poi dispiacersi, di volta in volta, per quelle realtà italiane, o per quei ricercatori, creativi, "fuggiti" all'estero. Ed essendo al momento un ricercatore di dottorato in Biomedicina e Sistemi Complessi, ovviamente all'estero, purtroppo so di cosa parlo.
    Patamu, così come altre piccole realtà italiane simili, dovrebbe essere libera di poter competere e mettersi alla prova con colossi come la SIAE e le altre realtà estere alla luce del sole ed in trasparenza, proponendo le proprie novità e magari spingendo le realtà più grandi ad adottarle.


Per tutte queste ragioni vi invito, a margine di queste riflessioni, a firmare ed a far firmare la nostra petizione su change.org/aboliamomonopoliosiae perché possiamo esercitare sempre di più la nostra pressione competitiva offrendo nuove idee e nuovi progetti al servizio della creatività italiana, obbligando la SIAE a migliorarsi sempre di più, nell'interesse della cultura e della creatività italiana ;)

Adriano Bonforti - Fondatore di Patamu.com

Letto 7236 volte Ultima modifica il Sabato, 20 Dicembre 2014 11:36
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