Diffusione comunitaria delle opere d’ingegno nel web, quali prospettive?
Articolo a cura di Stefano De Crescenzo, socio SIEDAS, che approfondisce il diritto d’autore alla luce della nuova Direttiva Europea.
L’ultima incarnazione del festival di cinema Creative Commons di Barcellona BccN sta per prendere vita in Scandinavia a partire dalla prima settimana di settembre. Il concept stesso, (oltre che ovviamente i film in programma) di questo fortunato festival spagnolo è "liberato" con una licenza Creative Commons by-nc-sa, consentendone derivazioni e filiazioni spontanee in tutto il mondo (la prima reincarnazione italiana ha visto proprio Patamu tra gli organizzatori al Teatro Valle Bene Comune di Roma nel 2012). A chi volesse produrre una nuova edizione del festival si chiede di rispettare i soli vincoli di attribuzione, l'intento no-profit e l’utilizzo di una licenza analoga all’originale per ripubblicare il format derivato.
L’edizione scandinava Nordic CC Film Festival, (nata in svezia ma con una forte spinta a superare i confini nazionali) introduce un'interessante novità all’insegna dell’autorganizzazione radicale. Il festival oltre a fornire una piattaforma unitaria per progettazione e comunicazione dell’evento, mette a disposizione di tutti, dai primi di luglio momento del lancio e della chiusura delle adesioni, un’applicazione che consentirà a chiunque di ospitare e condividere una proiezione “privata” di uno dei titoli proposti. Il festival così non è più un evento centralizzato, circoscritto nello spazio di uno o qualche cinema, ma piuttosto un evento ameboide, diffuso tra una miriade di sedi di diversissimo stampo (cinema, cineclub, case private, pub e così via) disperse in quattro paesi, che vivrà dell’osmosi vera tra pubblico e organizzazione.