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La partecipazione dei cittadini all’attività parlamentare e alle decisioni in materia di legge ha guadagnato una sempre crescente centralità nel dibattito politico quotidiano. In quest’ottica, un primo segnale significativo per alterare il modo in cui cittadini e politica si relazioneranno nel futuro prossimo arriva dalla Finlandia, dove una recentissima modifica costituzionale ha introdotto con una certa autorevolezza una solida legge di iniziativa popolare. Il passo avanti rispetto ad analoghi istituti presenti in altri paesi (tra i quali l’Italia, dove però leggi di questo genere si scontrano con difficoltà spesso insormontabili per essere messe in agenda) è l’obbligo per il parlamento di votare la proposta, verificatane la conformità ed eventualmente fatti gli adattamenti del caso.

Ciò che colpisce qui è non tanto l’apertura legislativa in sé, (che pure sembra impensabile altrove) quanto la ricerca da parte della “società civile” di strumenti efficaci e trasparenti per implementare praticamente il portato potenziale della legge, facendo sì che politica e cittadinanza cooperino fruttuosamente, ciascuno nella sua sfera, senza conflitti o delegittimazioni.

Per venire incontro alle difficoltà oggettive derivanti dalla scrittura di una proposta di legge, infatti, è stato creato Open Ministry, organizzazione no-profit la cui missione è sviluppare, usando tecniche di crowd-sourcing, i progetti di legge proposti dai cittadini. L’idea, sviluppata da Joonas Pekkanen, in sostanza si fa carico di formalizzare la legge insieme ai gruppi proponenti e un team di avvocati (il tutto gratuitamente) e di fornire la piattaforma online per la raccolta delle firme.

Quello che sorprende, dall’ottica italiana, è la competenza con cui i cittadini hanno fatto uso di questo istituto che vanta già un certo numero di proposte in studio. Solo per dare un’idea del tenore dell’iniziativa cito le prime tre leggi nate grazie alla piattaforma e che con ogni probabilità vedranno il parlamento molto presto: l’estensione del matrimonio ai cittadini omosessuali, la riforma della legge sul copyright, (presentata da common sense in copyright su un modello che preme molto sul rispetto del fair use e sulla depenalizzazione dello scambio peer to peer) e l’estinzione graduale degli allevamenti di animali da pelliccia.

La legge di iniziativa popolare diventa in questo modo un efficace sistema di integrazione di pratiche di democrazia diretta e rappresentativa, dimostrando come quest’ultima sappia interpretare positivamente le istanze di partecipazione della cittadinanza, evitando le sclerosi partitiche che caratterizzano la politica italiana e come quella, all’interno di un adeguato tracciato di strumenti giuridici moderni, possa rispondere con maturità e intelligenza alle sfide poste dalle nuove forme di democrazia.

Pubblicato in Uno sguardo all'Europa

Pubblichiamo qui un articolo scritto da Paolo Tosini, esperto di restauro della Cineteca Nazionale di Città del Messico, espressamente per Patamu.
Pubblichiamo inoltre a fine pagina un contributo video sullo stesso argomento registrato da Paolo Tosini in occasione del RomaCCFest organizzato al Teatro Valle Occupato da Patamu.com, Melting Pro e Teatro Valle Occupato. Buona lettura :)


Nel restauro cinematografico ci confrontiamo spesso con vari problemi legati al supporto fisico, o con limiti di tipo tecnico e tecnologico; tuttavia il più delle volte le problematiche maggiori nascono da questioni di tipo giuridico.
Tante e tante volte il materiale filmico si sta distruggendo o scomparendo per sempre, ma non si puo intervenire perché i possessori dei diritti si oppongono, non esistono più, o peggio ancora vogliono ricavare i maggiori profitti possibili dal materiale filmico e di fatto ne bloccano il restauro.
Fortunatamente, capitano anche occasioni in cui gli eredi preferiscono cedere i loro diritti, pur legittimi, per far sì che il materiale possa essere restaurato nell'interesse del bene comune. Succede però altrettanto spesso che questi preferiscano lasciar morire l'opera piuttosto che permetterne il suo uso.

E che succede con gli archivi orfani o abbandonati? Il materiale orfano è il materiale di cui non conosciamo gli autori o per il quale non è possibile dimostrare legalmente chi sia l'autore. Ma se il materiale è stato abbandonato, perché non possiamo usarlo? Il limite della maggior parte delle leggi internazionali è che queste non prevedono, nella maggior parte dei casi, il rilascio dei film in pubblico dominio se non dopo tempi molto lunghi ed incerti; questo è un punto critico sopratutto perché il materiale filmico necessita di continuo sostegno economico, anche dopo la fase di distribuzione, per poter sopravvivere.
Il materiale filmico d'archivio forma parte della nostra memoria collettiva,  è uno specchio o finestra aperta per sempre su un determinato momento storico, ed è triste considerare che in molti casi i limiti di copyright ci impediscano di poter usare, o salvare, questo materiale.
La prospettiva si fa anche peggiore se consideriamo il futuro dei film. In Messico - dove io lavoro - viviamo un momento di grande produzione cinematografica, e nonostante ciò il materiale che a partire dagli anni '90 è stato depositato nel archivio nazionale è veramente minimo.

E in Italia? Anche in Italia la situazione non è rosea: ci sono varie Cineteche che lavorano per ritrovare, raccogliere e restaurare film andati persi, tuttavia intervengono anche qui i soliti limiti legali a limitare le possibilità di accesso ai film. Sorge una domanda: perché ci battiamo per recuperare le opere d'arte rubate o trafugate, per restaurare le opere d'arte danneggiate o in pericolo per l'usura del tempo, ma ancora oggi non consideriamo i nostri film come opere appartenenti al patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese, ovvero come opere da salvaguardare?

A volte solo la sorte salva i film. Un caso emblematico è quello della Giovanna D'Arco di Charles Dryer; dopo poco la sua uscita, a causa del suo contenuto la pellicola venne messa a giudizio e conseguentemente distrutta. Dopo più di 60 anni si trovò fortuitamente, in un armadietto di un ospedale psichiatrico in Danimarca, l'ultima copia esistente del film. In questo caso, almeno, il destino ha sconfitto il diritto.


Link:

www.europafilmtreasures.it - Materiale d'archivio accessibile gratuitamente in streaming - Cineteca del Friuli
archive.org/details/movies - Copie restaurate di film ormai entrate nel pubblico dominio e quindi liberamente scaricabili

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