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Venerdì, 24 Gennaio 2014 15:47

Creative Commons & Collecting Societies in Europa - Parte 1 In evidenza

Scritto da  Adriano Bonforti
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Nel Blog di Patamu abbiamo spesso analizzato e messo in evidenza le problematiche che affossano la diffusione e la condivisione dell'arte e della cultura nel nostro Paese, cercando di proporre anche una soluzione quando possibile. Già, ma cosa succede nel frattempo in Europa? Con questo breve articolo, cui ne seguiranno altri sullo stesso tema, vogliamo iniziare ad ampliare lo sguardo oltre i nostri confini nazionali, visto che appare sempre più chiaro ormai che il punto di riferimento per le tematiche del diritto d'autore (e forse per certi aspetti la nostra fonte di salvezza) sta diventando l'Europa.

Uno dei punti che mi trova più critico nei confronti della SIAE è il fatto che un autore, una volta iscrittosi alla SIAE, è obbligato a depositare in SIAE tutte le opere da lui scritte, ed è inoltre impossibilitato a scegliere la licenza di distribuzione più adeguata a quella particolare opera, giacché la SIAE contempla solo il copyright duro e puro.
Questo vuol dire, ad esempio, che se un autore si iscrivesse alla SIAE per la necessità di riscuotere diritti d'autore sul passaggio televisivo di una propria musica, sarebbe obbligato a passare tutto il proprio repertorio in SIAE, trovandosi quindi impossibilitato a rilasciare in Creative Commons una qualsivoglia delle proprie composizioni. (Per una panoramica su tutti i punti critici della SIAE, consiglio la lettura di questo articolo, e soprattutto l'audio del mio intervento alla Camera dei Deputati nello scorso ottobre).

Ma in questo caso l'Europa potrebbe venirci in aiuto. Infatti nel 26 novembre 2013 il Parlamento Europeo ha approvato il testo definitivo della proposta di legge per una Direttiva del Parlamento e Consiglio Europeo su gestione collettiva di diritto d'autore e diritti connessi, e licenziamento multi-territoriale dei diritti nei lavori musicali per gli usi on-line all'interno del mercato unico (proposal for a DIRECTIVE OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on collective management of copyright and related rights and multi-territorial licensing of rights in musical works for online uses in the internal market). Manca solo un ultimo voto, il prossimo 4 Febbraio, perché la legge venga approvata ed entri in vigore. La proposta di legge è molto interessante e merita di essere approfondita sotto vari punti di vista, qui ne evidenziamo uno in particolare: l'obbligo da parte delle SGC di permettere ai propri autori l'utilizzo delle licenze Creative Commons con opzione NC (Non Commerciale).

Come fa notare Paul Keller nel Weblog di Creative Commons, uno dei punti più interessanti della proposta di legge sta nel fatto che, dopo la sua approvazione, le Società di Gestione Collettiva Europee (SGC), compresa dunque la SIAE(!), dovranno permettere ai propri iscritti l'uso delle licenze Creative Commons. 
La proposta di direttiva recita infatti: "per quanto riguarda gli  usi non-commerciali, gli Stati Menbri dovranno garantire che le società di gestione collettiva prendano i passi necessari per far sì che i propri iscritti possano esercitare il diritto di garantire licenze per questo tipo di uso."
(Frase originale: "As far as non-commercial uses are concerned, Member States should provide that collective management organisations take the necessary steps to ensure that their rightholders can exercise the right to grant licences for such uses.")

Detto in parole povere, un iscritto SIAE potrà decidere di rilasciare una delle proprie opere in licenza Creative Commons con opzione Non-Commerciale (per maggiori info sulle varie tipologie di licenze rimandiamo a questa pagina su come scegliere licenze Creative Commons).
Alla proposta di legge, già approvata nel testo definitivo, manca solo un ultimo voto (che si terrà il 4 Febbraio 2014, e che dovrebbe essere pura formalità) per entrare in vigore. L'unico problema potrebbe essere, come spesso accade in Italia, il divario tra l'approvazione della legge al livello europeo e la ricezione della stessa in Italia.

Come fare  dunque nel mentre? In realtà una strada, neanche troppo complessa, c'è: Creative Commons ha infatti avviato da tempo dei progetti pilota con alcune Collecting Societies europee in Olanda, Danimarca, Svezia e Francia, per cui iscrivendosi a queste Collecting Societies (ed anche gli autori italiani possono farlo) si può già oggi decidere di rilasciare alcune opere in una delle licenze Creative Commons con opzione NC. Questo vuol dire che la Società di Gestione collettiva in questione gestirà la riscossione dei diritti d'autore solo nei casi in cui l'opera in questione venisse utilizzata da terzi a scopo di lucro.

Resta tuttavia un punto critico: immaginiamo che io decida, ad esempio, di iscrivermi alla SGC francese SACEM, che partecipa a questo progetto pilota, e che decida di rilasciare una delle mie opere in licenza CC BY-NC-ND. Che succederebbe a questo punto se la mia opera venisse utilizzata dagli organizzatori di un concerto di beneficenza (dunque rispettando i termini dell'opzione NC) in Italia, senza dunque compilare alcun borderò? Purtroppo, infatti, sul territorio italiano è la SIAE a gestire i diritti d'autore degli autori SACEM; e la SIAE non fa alcuna distinzione tra utilizzo commerciale ed utilizzo non commerciale. Arriveremmo dunque al paradosso in cui la SIAE, vedendo l'opera nell'archivio delle opere da lei amministrate, tenterebbe di fare una multa agli organizzatori, che utilizzando l'opera secondo i termini CC BY-ND-ND. Ovviamente in questo caso sarebbe la SIAE a stare dalla parte del torto, in quanto gli organizzatori stanno rispettando le condizioni richieste dall'autore e dalla SGC originaria (la SACEM), mentre la SIAE starebbe implementando in maniera scorretta ed inadeguata il controllo "demandato" per conto della SACEM sul territorio italiano. Quindi, in attesa che la proposta diventi legge e venga recepita, proponiamo esplicitamente di "hackerare" il sistema in questo modo, iscrivendosi cioé ad una delle SGC facenti parte del progetto pilota Creative Commons, rilasciando alcune delle musiche in CC con opzione NC (dichiarandolo ovviamente alla SGC in cui si è depositata l'opera) e lasciando che sia la SIAE a sbogliarsi da sola la matassa.

Nel blog di Radiostile si parla di un altro esempio lampante di questo tipo di paradosso "multiterritoriale e multilicenza".
Stiamo approfondendo la questione. Ad ogni modo, la strada è ormai segnata, verso un futuro più aperto e libero.
L'appuntamento con questo futuro è al Parlamento Europeo, il prossimo 4 Febbraio.

Adriano Bonforti - Team Patamu

 


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Letto 14014 volte Ultima modifica il Lunedì, 17 Marzo 2014 18:46

1 commento

  • Link al commento orietta filippone Sabato, 03 Maggio 2014 19:42 inviato da orietta filippone

    ho bisogno di essere aiutata nello scegliere la licenza, non mi è chiaro quasi nulla...:)
    vorrei solo tutelare la mia opera (letteraria) da usi impropri.
    qualcuno può aiutarmi? grazie

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