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Venerdì, 06 Febbraio 2015 06:43

Intervista ai Narassen - Artisti Patamu

Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo degli artisti Patamu con i Narassen gruppo originario della provincia di Rovigo che dal 2006 porta avanti un progetto musicale originale che unisce la matrice rock – hard rock a sonorità latine ed orientali, con testi in italiano e contenuti impegnati. Sono entrati in Patamu da poco ma ci hanno conquistato subito non solo per la loro produzione artistica ma anche per la gentilezza, la disponibilità e l’impegno del suo co-fondatore Paolo Guerrato e di tutti i suoi componenti Lorenzo Merlo, Stefano Guidorizzi, Matteo Mandruzzato e Giorgio Cavallarin.

 

1. La vostra formazione in questi anni di attività ha subito dei cambiamenti, ci sono stati alcuni abbandoni e subentri. È difficile per dei ragazzi come voi fare musica e portare avanti il vostro progetto? Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato e che incontrate quotidianamente?

Innanzitutto, “Ciao Patamu” e grazie per lo spazio che ci state offrendo. Quanto alla prima domanda, non è semplice coniugare gli impegni personali con la passione per questo progetto, che richiede una dedizione costante da parte di tutti i componenti. Questo è il motivo per cui, nel corso del tempo, la line-up ha subito alcune modifiche. Nonostante ciò, dal 2012 i Narassen hanno finalmente raggiunto quella stabilità che desideravano. Sicuramente la difficoltà maggiore che incontriamo nel quotidiano è connessa alla tendenza dei locali della nostra zona ad agire pianificando un errato modo di trarre profitto dall’evento. La consueta domanda:”quanta gente mi porti?” sottointende il pregiudizio diffuso tra i locali che dar spazio a un gruppo emergente rappresenti un azzardo per gli stessi in quanto il profitto non è sempre assicurato. Anche una band che propone musica nuova, adeguatamente pubblicizzata e sostenuta, può portare un ritorno economico, magari con spese contenute rispetto a Tribute Band che richiedono spesso cachet elevati non assicurando agli organizzatori un guadagno che permetta di coprire le spese. Gruppi come il nostro, che credono nella musica inedita, sono tuttavia spinti da una passione tale da far passare in secondo piano il fine di lucro.

Pubblicato in Patamu Stories