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Martedì, 21 Ottobre 2014 02:21

Consultazione pubblica sulla bozza di dichiarazione dei diritti in Internet

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Nel panorama di desolazione che accompagna purtroppo molto spesso le vicende politiche di questi ultimi anni, una notizia ci sembra possa aprire uno spiraglio se non di ottimismo, almeno di prolifica potenzialità. Il 13 ottobre 2014, alla presenza dei Presidenti delle Commissioni relative ai temi dei diritti fondamentali in corso a Roma per il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, Laura Boldrini ha presentato la bozza della carta dei diritti di internet, risultato del lavoro di questi mesi dalla commissione presieduta da Stefano Rodotà.

Si tratta della prima pietra in un processo di riconoscimento di diritti e principi fondamentali come la neutralità della rete, il diritto all'oblio (ovvero ad avere i propri dati rimossi dalla rete) e in generale alla libertà di espressione, all'uguaglianza, alla partecipazione.

 

Il lavoro della commissione ci auspichiamo sia il segno che su questa materia l'Italia voglia mettersi alla guida di un processo di portata sovranazionale di ampio respiro e con ricadute importanti. Per un'analisi dettagliata, articolo per articolo vi rimandiamo all'articolo di Arturo di Corinto, da sempre attento conoscitore della materia.

La vera novità però è che a partire dal 27 Ottobre e per quattro mesi, la bozza è aperta ad una consultazione nazionale, lasciando ai cittadini l'onore/onere di dire la loro sulla questione, in particolare su quegli aspetti, come accesso ai sapere e proprietà intellettuale, che ancora non hanno trovato un posto nella bozza, ma a nostro avviso (e non solo nostro per fortuna) cruciali perché la carta possa segnare davvero un cambiamento.

Come Patamu, invitiamo la nostra comunità a leggere e commentare la bozza e anche noi presenteremo nei prossimi giorni i punti che ci sembrerebbe importante inserire.

In questo momento di forte polarizzazione dello scontro tra i diritti della società e quelli dei grandi gruppi industriali, capaci di una pressione lobbistica sul potere legislativo probabilmente senza precedenti nella storia democratica, questa potrebbe essere un'occasione importante per far sentire la propria voce e fornire un punto di vista sulla questione troppo spesso inascoltato.

Come ha dimostrato la recente consultazione europea sullo stato della legislazione relativa al diritto d'autore, di cui parleremo in un prossimo post, esiste un netto contrasto tra la posizione di chi ha interessi economici nello sfruttamento della proprietà intellettuale e chi al contrario ha interesse nell'apertura dei saperi a beneficio della società civile. Le prime forze sono state finora ascoltatissime da una politica incompetente, distratta o soltanto corrotta. E' fondamentale ribaltare questa tendenza, ribadendo la centralità della società nella guida di queste scelte.

Letto 6366 volte Ultima modifica il Domenica, 06 Novembre 2016 18:11
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