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Giovedì, 11 Giugno 2015 12:18

Intervista ai Johnny Bemolle's - Artisti Patamu In evidenza

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Testi in lingua inglese, sonorità rock folk e splendidi controcanti al femminile questi sono i Johnny Bemolle's, duo di origine abruzzese, ma romano di adozione, che dal 2013 porta avanti un progetto musicale, originale e indipendente, che possiamo definire di story-telling. Dopo averli ascoltati dal vivo a Più Volume Live a febbraio e all’Open Mic organizzato da Patamu a Maggio abbiamo deciso di conoscere meglio questi perfetti artisti Patamu: Antonello D’Ippolito ed Eleonora Bove.

Iniziamo dal nome Johnny Bemolle's. Da dove nasce?

Johnny Bemolle è il nome di un cantautore di cui sappiamo poco, conosciamo bene solo le sue canzoni perché le abbiamo trovate in una valigia piena di scartoffie che ci è arrivata per errore da un acquisto online. Volevamo un mixer e invece ci siamo ritrovati con delle storie da raccontare. A quel punto abbiamo deciso di raccontarle in giro, con il suo nome, e speriamo non si arrabbi quando lo verrà a sapere.

One-way è il vostro primo EP uscito nel 2014. Avete una canzone dell’album che vi rappresenta di più? E perché avete deciso di legare i brani a dei luoghi geografici?

Probabilmente East Paris è la canzone che ci ha convinto a portare avanti questa idea, e quindi in qualche modo le siamo più affezionati. Le canzoni (tranne Johnny, che è un po’ la sua biografia ) sono tutte legate a dei luoghi perché sono quelli in cui molto probabilmente Johnny ha viaggiato, e di cui ha raccontato persone, atmosfere, storie.

In One Way, Antonello, tu sei autore (con l’unica eccezione di Molly Malone) e anche produttore. Come mai questa scelta e quanto è importante per il vostro progetto essere indipendenti?

Per fortuna facciamo parte di una generazione che ha la possibilità di registrare in digitale, con costi notevolmente contenuti rispetto a qualche decennio fa. Quindi abbiamo il vantaggio di poter arrivare direttamente a chi vuole ascoltarci, senza dover investire cifre importanti e senza dover passare per forza da produttori o etichette. Per ora abbiamo anche scelto di distribuire entrambi gli EP sempre in digitale, insomma un Do It Yourself che neanche i Fugazi!

Nella vostra produzione c’è anche l’ album The IrishUke nel quale interpretate alcuni classici della musica tradizionale irlandese. Questo genere quanto ha influenzato il vostro stile e che tipo di accoglienza avete ricevuto dal pubblico?

Sicuramente influenza tutto quello che facciamo, soprattutto dal punto di vista dello storytelling, in cui gli irlandesi sono maestri. Il pubblico sembra apprezzare sia l’ukulele sia le atmosfere irish, e Whiskey in the jar è diventato un pezzo richiestissimo nei nostri concerti, non riusciamo più a non metterlo in scaletta.

L’estate è ormai alle porte. Dove vi possiamo ascoltare prossimamente? Avete in programma un tour estivo?

Possiamo anticipare in superanteprima che stiamo progettando il Johnny Bemolle’s World Summer Tour 2015: abbiamo sicuramente un paio di festival all’aperto in ballo e la festa per la nuova sede di Radio Bombay a Perugia, più qualche altra serata, ma per ora non vi anticipiamo altro, sulla nostra pagina facebook.com/johnnybemolle vi terremo sempre aggiornati.

Letto 3207 volte Ultima modifica il Giovedì, 04 Maggio 2017 18:04
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